il 7 Dicembre 2013 la scuola etno-sistemico-narrativa e Interculture International Foundation hanno organizzato un seminario con

Roberto Beneduce*

dal titolo

"Riconoscimento, alterità, testimonianza, o la cura della Storia.
Strategie cliniche e teoriche per un'etnopsichiatria critica."

Ascoltare l'indicibile, inventare una grammatica ignota, connettere ciò che è separato.
Il lavoro clinico con i cittadini stranieri dilata le sfide di ogni psicoterapia perché spesso impone di incamminarsi su territori dell'esperienza e immaginari che sono (a noi e a loro) sconosciuti. La cura delle vittime di violenza pone ulteriori problemi laddove interroga le nostre politiche della verità e della memoria e, soprattutto, impone di pensare le forme del riconoscimento in rapporto alla questione della testimonianza.
L'esperienza e la ricerca condotte da circa vent'anni su questi temi costituiscono la premessa per condividere alcune prime, esitanti riflessioni su quella che è l'etnopsichiatria critica.

Sede ed iscrizioni: il seminario si è svolto il 7 dicembre 2013 dalle ore 10.00 alle 17.30 nella sala convegni della Città dell'Altra Economia, ingressi da Largo Dino Frisullo o dal Lungotevere Testaccio (nel rione Testaccio, all'interno del Campo Boario dell'ex-Mattatoio).

La partecipazione prevedeva un contributo di € 50, con la possibilità di iscriversi tramite mail a info@etnopsi.it o chiamando il 3317149736 fino ad esaurimento posti. Per maggiori informazioni www.etnopsi.it

roberto-beneduce* Professore Associato all'università di Torino in discipline demoetnoantropologiche e Fondatore del Centro Franz Fanon, di Torino.

 

icona rotondaIl convegno intende presentare alcune esperienze significative italiane in ambito etnopsichiatrico nella prospettiva di inaugurare un confronto periodico su questi temi. Le relazioni affronteranno in particolare i seguenti snodi:

Sergio Manghi
(Roma, 8-9 giugno 2013)

Il seminario intende affrontare la “sfida della complessità” come campo aperto di interrogazione antropologica e non come nuovo paradigma, alternativo ad altri. A partire da Edgar Morin, la “crisi dell’umanità” è la fonte del “pensiero della complessità”, ed in questa chiave verranno letti i contributi straordinari forniti dagli autori G. Bateson e R. Girard.

Bateson e Girard. L’inglese americanizzato Gregory Bateson (1904-1980) e il francese americanizzato René Girard (1923) si possono definire entrambi come antropologi a tre condizioni: a) intendere il termine “antropologia”, o scienza dell’uomo, in senso ampio, come forma d’interrogazione sfidata dal mistero della “differenza umana” nella storia del vivente; b) intendere in senso ampio anche il termine “scienza”, come modo d’interrogarsi razionalmente sull’“umano” a partire da un coinvolgimento “religioso” nel suo mistero; c) cogliere la viva origine di tale interrogazione nella crisi radicale della condizione umana sulla terra che ha avuto luogo negli ultimi secoli, a capo di una storia durata 150-200.000 anni. A queste condizioni è proficuo riflettere sul loro contributo – fortemente convergente, ma su un passaggio cruciale anche divergente – alla “sfida della complessità”.

Seminario con Pietro Barbetta

Il seminario verte sulle affinità storiche e culturali di tre autori: Gregory Bateson, Michel Foucault e Gilles Deleuze. In primo luogo verranno svolte alcune considerazioni teoriche riguardo a questo tipo di affinità e alle potenzialità critiche di questo insieme di pensieri. Si tratta in generale di un modo di pensare che prevede la presenza della piega. Pensiero non lineare, ma neppure geometricamente circolare, pensiero curvilineo, non euclideo, differenziale. In secondo luogo, questo modo di pensare verrà applicato a situazioni concrete, analisi di casi clinici, di contesti istituzionali, di sentimenti familiari. Come sostiene Foucault, e come hanno scritto gli studenti sul loro striscione: "il pensiero non serve per comprendere, ma per prendere posizione". Posizione radicale, che non nega il comprendere, ma lo pone appunto nella posizione. Il problema è come posizionarsi. Secondo le indicazioni di Melanie Klein le posizioni si sviluppano lungo un percorso lineare. Nel discorso batesoniano e deleuziano le posizioni assumono un andamento ondulatorio. Infine analizzeremo le differenze radicali tra rete e rizoma, comunità sociale e comunità inoperosa, funzione e origine, schizofrenia e schizoanalisi, finalità cosciente ed epifania, verbale di seduta e discorso libero indiretto, ecc.

27-28 ottobre 2012, Roma, Roma, via Cesare Balbo,4 (presso YWCA). Teorie dell’attaccamento in prospettiva interculturale).

  Il primo giorno sarà dedicato alla presentazione e discussione con Stefano Carta (AIPA, ETNA, Università di Cagliari).

L'intervento verterà su una descrizione dei fondamenti della teoria dell'attaccamento sulla base degli sviluppi operati dai principali autori, quali: J. Bolwby, M. Main, M. Ainsworth, P. Crittenden, P. Fonagy e M. Van Ijzendoorn. La teoria verrà inquadrata criticamente e posta in una prospettiva non-riduzionistica, in riferimento alla relazione tra attaccamento, esploratività e sessualità. Si approfondirà il senso della necesssità di distinguere teorie riduzionistiche e non-riduzionistiche. Una seconda parte inquadrerà la teoria in un ambito transculturale, introducendo il modello Balanced Integration-Differentiation, e proseguendo con l'esposizione delle relazioni tra le osservazioni riferite alla teoria dell'attaccamento e contesti culturali diversi, in special modo africani, giapponesi e cinesi. In una terza parte si accennerà a ricadute della teoria su psicopatologie traumatiche e fenomeni di odio razziale ed etnico. La proiezione di un documentario (Bebes) completerà la giornata.

Il giorno 28 l’incontro prosegue con l'intervento di Rossella Ragazzi*, professoressa associata di antropologia visiva all’università di Tromsø, sull'esperienza transculturale dei bambini migranti dentro e fuori dalle istituzioni scolastiche. Verrà proiettato e discusso il suo film 'La memoria dura'.

In quale modo bambini migranti che stanno avvicinandosi all'adolescenza riescono a collegare il loro luogo d'origine e il luogo o i luoghi di destinazione della migrazione? Da anni Rossella conduce una ricerca sui temi principali della migrazione e dell'infanzia. Come emigrano bambini del cosiddetto terzo o quarto mondo, di paesi non completamente industrializzati, di classi sociali non più classificabili, come passano da un modo e luogo di vita a un altro, come entrano nel sistema scolastico europeo e come negoziano uno spazio che non sia puramente interstizio, e come diventano gli oggetti di nuove pratiche educative collegate con l'intercultura? Come vivono il ruolo di unire le loro famiglie con il mondo della scuola, spesso diventando mediatori culturali e traduttori del lessico familiare, dell'indicibile parentale?

Questi bambini sono spesso stati in transito per lunghi periodi, e infine sono arrivati in un paese dove le loro famiglie contano di rimanere per un bel po', ma dove protrebbero anche decidere di spostarsi ancora per un posto forse migliore. Hanno la speranza di esser trattati con rispetto e pari opportunità e vivono spesso simultaneamente un cambiamento di ritmo di vita legato dapprima alla differenza geografico-culturale e linguistica, e poi a quello legato a nuovi significati di disciplina e rispetto della collettività che la scuola o altre istituzioni che regolano l'infaniza impongono, senza mettersi in questione, nella maggior parte dei casi. E' in questo contesto, caratterizzato spesso da lunghi periodi di silenzio, osservazione, timidezza, o anche al contrario, iperattività, turbolenza e ribellione, che prende avvio il viaggio psichico e fisico verso l'età adulta, che sembra anche coincidere con l'attesa integrazione del livello linguistico necessario a capire nuove regole di comportamento,  razionalizzazione del curriculum scolastico, sviluppo di abilità legate all'accettazione sociale e all'entrata, possibilmente rapida e generalmente poco qualificata, nel mondo del lavoro.

* Diplomata del Centro Sperimentale di cinematografia e in seguito espatriata in Francia, Irlanda e Norvegia per completare gli studi di dottorato e post dottorato in cinema etnografico e antropologia visiva. E’ oggi professoressa associata all’università di Tromsø e visiting lecturer alla Freie Universität di Berlino e supervisore di studenti master e PhD in “media anthropology”. Fra le sue pubblicazioni recenti il libro “Walking on Uneven Paths: the Transcultural Experience of Children entering Europe in the years 2000”, pubblicato in Svizzera da Peter Lang (2009). Fra i suoi film a carattere antropologico più recenti: At Home in the World, Norvegia (2003); La Mémoire Dure, Francia (2000); Firekeepers, Sàpmi (2007).

Per procedere con l'iscrizione dovreste inviarci una conferma per email e versare un bonifico, di 100 oppure 180 euro a seconda dell'opzione da voi preferita, sul conto corrente della Scuola al seguente IBAN: IT94S0335901600100000018200, precisando il vostro nome e i termini dell'iscrizione, ovvero per esempio: seminario 27, oppure 27/28 ottobre 2012. Gli orari del seminario saranno i seguenti: il sabato 10-18, con intervallo di pranzo; la domenica 9-17 con intervallo di pranzo. I seminari si tengono in via Cesare Balbo, 4 (YWCA) presso la sede didattica della Scuola.

 

Per saperne di più...

 

Link utili

Per co-costruire in una logica di arcipelago proponiamo una serie di link ragionati dove potrete trovare eventi e materiali relativi a migrazione, sistemi complessi, narrazioni, terapie e altro:

Institut du Tout-Monde - è stato creato per iniziativa di Edouard Glissant e si propone di far progredire la conoscenza dei fenomeni e processi di creolizzazione, e di contribuire a diffondere la straordinaria diversità degli immaginari dei popoli, che esprimono tali immaginari attraverso la molteplicità delle lingue, la pluralità delle espressioni artistiche e l'inaspettato degli stili di vita.


Circolo Bateson - Organizza seminari, eventi, incontri di lettura per esplorare le intuizioni di G. Bateson. Il prossimo seminario nazionale si terrà il 12 e 13 giugno 2010 sul tema "Cultura: che cosa sta succedendo?"


network della Rivista del master di intercultura di Padova - Un sito e un network che hanno per scopo la promozione di contatti tra operatori, studenti e ricercatori, ma anche enti ed associazioni di ogni provenienza geografica e culturale nell’ambito delle pratiche interculturali. Il network punta a disintermediare il contatto tra operatori, sostenendo lo sviluppo di comunità di lavoro dedicate alla promozione del dibattito sui diritti umani, allo sviluppo di iniziative artistiche e culturali e alla sperimentazione sociale in ambito di Web 2.0.  Vuole altresì proporsi come luogo di incontro pluridisciplinare, in vista di redazione o partecipazione a bandi. 


logo_contextus Promossa nell'ambito del Fondo Europeo per i Rifugiati, l'iniziativa di informazione e formazione, rivolta ad operatori dei centri di accoglienza e del territorio intende rispondere alla necessità di creare sistemi e sinergie per qualificare le possibilità di presa in carico delle persone più vulnerabili che richiedono protezione internazionale.

L'associazione ETNA è un'interfaccia tra l'etnopsicologia e la psicologia analitica junghiana. Promuove ricerca e interventi per la riduzione e la prevenzione di condizioni patologiche legate alla condizione migrante. http://www.etnopsicologianalitica.com/S%C3%A9-Minari%20di%20Etnopsicologia-ETNA2013.pdf


Defence for Children International promuove e tutela i diritti delle bambine e  dei bambini per costruire con loro un mondo diverso, capace di considerare le conseguenze delle proprie azioni; analizza le ragioni e denuncia le responsabilità che conducono a negare i diritti dell’infanzia; realizza campagne di azione per modificare le cause e i fattori che determinano le violazioni.

Quel che resta del Mondo - Blog partecipato di Fabrice Olivier Dubosc su psiche, 'nuda vita' e questione migrante.

Shinui - Corso di counseling e mediazione interculturale a Bergamo

www.auditorium.com

a proposito di teatro segnaliamo anche le iniziativa della compagnia scarlattine teatro (www.scarlattineteatro.it)

www.azioninclementi.it

www.pagesperso-orange.fr

www.ethnopsychologie.net

www.libreriadelledonne.it

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ascolto psico-sociale La Scuola Etno-Sistemico-Narrativa e Intercultural International Foundation hanno aperto uno spazio per le attività di ascolto psico-sociale presso la sede di Roma, via C. Balbo n° 4 (Zona... Leggi tutto
Scuola Quadriennale

libri

PRESENTAZIONE

La Scuola Quadriennale di Psicoterapia ad Indirizzo Sistemico-Relazionale e Orientamento Etno-Sistemico-Narrativo è l'unica Scuola riconosciuta in Italia ad applicare questo orientamento.

SBOCCHI PROFESSIONALI

La Scuola fornisce una specializzazione sia per il lavoro psicoterapeutico con le famiglie, con gli individui ed i gruppi, attraverso il classico approccio sistemico-relazionale; sia per il lavoro etnopsichiatrico, particolarmente indicato nei contesti in cui le migrazioni e la creolizzazione della società richiedono nuovi strumenti di comprensione, tanto per il lavoro con i migranti, quanto per quello con gli "autoctoni".

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